asia
06 Maggio 2008

L’esserci robotico?

Sembrerebbe suonata l’ora x della cibernetica. I timori di uno dei padri dell’intelligenza artificiale, Norbert Wiener ([1] e [2]) stanno prendendo forma:

“Robot contro immigrati. E’ la partita del secolo, che è già iniziata e caratterizzerà i prossimi decenni, in un Giappone dove il calo e l’invecchiamento della popolazione non lasciano alternative: o milioni di immigrati, per lo più da Cina e Sudest asiatico, o milioni di robot, molti dei quali umanoidi, in grado di sostituire o affiancare il lavoro umano ed entrare come componente normale del paesaggio sociale senza intaccarne la sostanziale coesione etnico-linguistico-culturale.
Prof. Hirose, Cosa è un robot umanoide?
- Ci sono due approcci: se devo lavare i piatti non costruisco un robot umanoide. Ma una lavastoviglie. Se invece voglio generare conoscenza e con essa capire cosa è e come funziona l’uomo, allora costruirò un robot.
Il che lascia anche inquieti, visto che questi umanoidi sanno individuare i nemici e attaccarli, metafora e preconizzazione di sempre più vaste applicazioni militari (oltre quelle già esistenti) e di insolubili dilemmi etici sulle responsabilità penali e civili connesse all’intelligenza artificiale[…]. La maggior parte di coloro che si occupano di robot umanoidi ne parla come se fossero esseri umani […]. Il robot personale si dovrà occupare non solo dei bisogni fisici della persona, ma anche di quelli psicologici.”

Segnale tratto da “Sono tra noi”, inserto Nova24 del Il Sole 24 ore, Giovedì 1 Maggio 2008.
http://nova.ilsole24ore.com/nova24ora/2008/05/sono-tra-noi-nv.html


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