Filo conduttore di questa mostra, che presenta 80 capolavori della pittura europea e americana del XIX e del XX secolo, è il viaggio, inteso come esplorazione geografica, come spostamento fisico, ma soprattutto come avventura interiore.
In questa mostra "il viaggio" trova il centro ideale (così come effettivamente è al centro del percorso espositivo) nell'opera simbolo degli interrogativi dell'uomo, il quadro "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" di Gauguin. L'artista, stremato da un estremo dolore lo dipinse e lo indicò come suo testamento prima di tentare il suicidio per fuggire da ciò che gli pareva insopportabile accettare: la morte della figlia ventenne.
Quest'opera in Italia non è mai stata esposta, e in Europa una sola volta, a Parigi una decina di anni fa. Il Museum of Fine Arts di Boston, dove è custodita, fa un'autentica eccezione, concedendola solo per la quarta volta in un secolo.
Oltre ai dipinti di Gauguin sono esposte numerose opere di Van Gogh (da "Autoritratto al Cavalletto" del 1888, a "Campo di grano sotto il cielo nuvoloso" che non viene esposto al pubblico da oltre quarant'anni), di Hopper, che ha saputo esprimere un impressionante viaggio silenzioso nella luce di alcune sue celeberrime figure pensose e mute, di Friedrich con il suo viaggio verso l'infinito, di Turner e di tanti altri straordinari maestri come De Stael, Morandi, Monet, Nunziante, Kandinsky, Rothko, Turner, Wyeth.