E' apparsa sul Corriere di qualche giorno fa una sintesi dell'articolo che Charles Taylor, professore di Filosofia alla McGill University, ha pubblicato per Vita e Pensiero del 16 Gennaio 2009 e che affronta la mancanza di sacro ed il crescente bisogno di esso da parte della società contemporanea.
Il professor Taylor, fra le altre cose, nei suoi lavori problematizza la "rivoluzione epistemologica", avviata nel '600 con le prime scoperte scientifiche e con l'introduzione del soggetto cartesiano, che essendo soggetto distaccato e non incarnato nel mondo e nella sua problematicità porta all'inadeguatezza del pensiero che da questo nucleo iniziale scaturisce.
Rimandando all'intero articolo chi fosse interessato anche agli aspetti sociali della riflessione, riportiamo alcuni passaggi filosofici non comuni sull'epoca attuale, in particolare riguardo al tema dell'oblio della dimensione spirituale:
[...]L' incapacità di scorgere la dimensione spirituale della vita umana ci rende incapaci di esplorare temi vitali. Ora si tratta di riportare la spiritualità al centro e in domini aperti in cui sono possibili scoperte decisive. Nel mondo secolarizzato è accaduto che la gente dimenticasse le risposte alle principali domande sulla vita. Ma il peggio è che sono state dimenticate anche le domande. Gli esseri umani - che lo ammettano o no - vivono in uno spazio definito da domande profonde. Qual è il senso della vita? Ci sono modi di vita migliori e peggiori, ma come si riconoscono? Quali sono i modi utili per l' individuo e per la comunità cui appartiene? Qual è il fondamento della mia dignità personale, che io cerco di difendere da me stesso, ogni giorno? Le persone hanno fame di risposte su tutte le questioni e, se ne accorgano oppure no, sentono il bisogno di vedersele risolte da qualcuno. C'è chi riterrà sbagliata o assurda la mia idea; io sono certo che è fondata. Si parla di "scoperta dello spirito", per analogia con le scoperte che avvengono in biologia, fisica e chimica. Ma è più esatto parlare di "riscoperta dello spirito": l' uomo ha un' eccezionale capacità di dimenticare cose che aveva conosciute e deposte nel profondo del cuore. I filosofi, a partire da Platone, hanno analizzato questa caratteristica umana; Heidegger parla, in proposito, di «dimenticanza dell'essere». Io penso che l'uomo scivoli in un «oblio dell'essere». Credo che noi cadiamo in uno speciale tipo di dimenticanza. In ogni caso, il mondo moderno si fonda su una ben precisa catena di oblii.[...]
Penso che sia molto pericoloso dimenticare i valori, perché svariate novità positive sono emerse nel nostro tempo in quanto il popolo aveva risposto, in un certo modo, alle domande che le novità presupponevano. Buona parte della violenza compiuta nel nostro mondo discende dal fatto che i giovani vengano reclutati per cause che li trasformano in orribili robot assassini. A reclutarli è un' offerta che promette di dare un contenuto alle loro vite. Sono senza lavoro, si sentono senza futuro, non hanno (non possono avere) il senso della dignità. Sì, hanno dato una risposta a una domanda. Una risposta estremamente distruttiva, perché autodistruttiva. E noi saremo disperati, se non saremo riusciti a consigliare loro, in tempo utile, una risposta diversa.
di Paolo Ferrante
Redazione Asia.it
Segnali:
L'articolo nell'archivio del Corriere:
http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/15/Perche_torna_bisogno_sacro_co_9_090115086.shtml
Recensione di Etica e umanità dello stesso autore:
http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2005-9-10/taylor.htm