Solitudine
Alle redini della mia volontà, sotto il giogo della fierezza dello spirito, sono partecipe dell’universo e, attraverso le stelle, miei occhi, osservo.
Ma il passo non è ancora abbastanza fermo. L’arida verità mi lascia solo tra tutti, occhio giudice unicamente di sé. Quando tendini, nervi e muscoli, allenati dallo strazio della paura e dall’ira, si accorgono di non avere nessuna grave croce da sostenere se non quella della libertà, le pareti cadono: oltre scopro solo infiniti deserti, quelli che dell’onesto fanno un povero eremita.
Stefano Poletti
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concorso letterario “Il grande imbarazzo”