Come una fiera acquattata nella silenziosa tenebra del delitto, pronta a scagliarsi impietosa sulla tenera preda, così si insinua il terribile dio. Dove il terreno è più accogliente pone le fondamenta del suo futuro impero. Crescerà incessantemente, finché ogni cosa sarà sotto al suo giogo.
Imperscrutabile nel suo disegno, non conosce niente e da nessuno è conosciuto.
A lui sono rivolti tutti i pensieri; il suo sguardo non lascia trasparire risposta.
Lentamente corrode dall’interno, brandello per brandello, le pareti di carne e spirito della sua reggia.
Ma lui è un dio, e di fronte a lui nulla è per nulla: il suo dono è la conoscenza. La conoscenza del nulla. Con lei si inizia e con lei si finisce; lei è l’unica che non si nasconde dietro a spoglie finite e instabili. Non cela il suo volto sotto una maschera di divenire continuo e frenetico, e per questo è la più temibile di tutte le curiosità. La vera sofferenza è quando guardi l’orizzonte e vedi il vuoto.
Alberto Cazzoli
Classificatosi tra i meritevoli al
concorso letterario “Il grande imbarazzo”