19 Aprile 2008
Il sacro non comincia là dove finisce il mondo
La cultura occidentale può iniziare a fare i conti con il pensiero orientale? Ma, soprattutto, possiamo farne a meno? Come sempre, qualcuno è andato più avanti nel tentativo, nell'esplorazione di una cultura che, al di là di facili ma spesso grossolane assimilazioni, appare a volte incomprensibile alla nostra "logica".
Jiso Forzani: «Il sacro non comincia là dove finisce il mondo. Sacro è questo mondo visto con gli occhi aperti. Quando la luce del risveglio illumina i nostri occhi, l’antitesi fra sacro e profano si risolve e cade: nel mondo del risveglio non c’è nulla di profano e dunque nulla di sacro. L’illuminazione non è un’esperienza speciale, uno stato mentale alterato o alternativo: è il risveglio al gioco della luce e dell’ombra, è il cammino fatto dei nostri passi sul sentiero della vita. Le montagne, l’erba, le nuvole, gli alberi, tutto cammina insieme a noi sulla stessa via. “Ogni cosa canta la verità senza aggiungere nulla”.
Giuseppe Jiso Forzani (Genova, 1949) ha studiato filosofia
all’Università di Genova e ha vissuto dal 1979 al 1987 in un monastero
in Giappone. Monaco buddhista zen, opera nell'ambito della comunità
religiosa "Stella del mattino" di Lodi e tiene corsi di dialogo
interculturale presso l'Università di Urbino. Ha curato la traduzione
italiana di alcune opere Dogen
Segnale tratto da:
http://www.lastelladelmattino.org/rivista/la-redazione/
Commenti:
Non ci sono commenti
Lascia un commento:
Se desideri lasciare il tuo commento devi essere registrato ed effettuare il login inserendo Utente e Password negli appositi campi in alto nella pagina.
Se non sei ancora registrato clicca qui per registrarti.