Questa storia che oscilla tra l’assurdo ed il grottesco è accaduta realmente in una fabbrica situata a Guandong, regione meridionale della Cina. Proprio qui la polizia cinese ha scoperto la produzione di bandiere inneggianti alla liberazione del Tibet.
Un elemento interessante di questa vicenda è che, a detta della polizia, la richiesta di produrre le bandiere sembra provenire dall'estero. Molto probabilmente alcuni lotti sono già stati consegnati.
Molte domande e spunti di riflessione sono suscitate da questo articolo che, lungi dal riguardare solo i due paesi Tibet-Cina, coinvolge direttamente ogni paese in cui vigano il capitalismo e le leggi di mercato.
Quale pensiero imperante rende possibile la mercificazione di ogni valore? (valori in cui la maggior parte di noi si riconosce come i diritti civili, quelli politici, il diritto alla sicurezza, alla vita etc…). Quale etica diventa possibile se ogni riferimento può soccombere di fronte al profitto? La mancanza di quale pensiero rende possibile tutto questo?
Ed in ultimo: che cosa ci sta succedendo?
Segnale tratto dal Corriere della Sera