Ansimo affannosamente, sudo solitudine.
Strido, mi agito, mi tormento, sola contro Loro tutti.
Stringo in una morsa Mente, Cuore e Pensieri: loro prole. E li ammasso, su loro stessi.
Ogni venatura del mio fragile corpo si riempie. Prima ancora di rendermene conto
piango. I miei occhi si lavano di vero, di me, di mio.
E una nivea fuliggine mi mostra il mondo…
Spesso basta chiudere gli occhi per vedere oltre, veracemente. Ecco, sono chiusi:
Buio. Denso e leggermente ondulato. Segue un respiro, un movimento impercettibile, rintronante; il respiro della mente. Manca la forma, la sostanza si nasconde
così una curiosa paura barcolla mollemente nel Buio. Dove mi trovo?
Non vedo nulla.
Sto vivendo il vuoto
e posso, ora, sentirmi viva, vera, in volo. Percepisco la magia dell’irrealizzabile.
Sì. Preferisco chiudere gli occhi e vivere
l’incanto di quel Buio. Denso e leggermente ondulato. E’ il mio pensiero
a prendermi per mano e improvvisamente
a farmi volare.
Ester Braga
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concorso letterario “Il grande imbarazzo”