Commento
Titolo: Altro. Amico?
Commento all'articolo:
"La voce dell'amico. Sul prodigio dell'ascolto"
Lasciato da fafafa il giorno 29 Giugno 2009 alle 11:44
Le riflessioni su Fédier mi ricordano una frase di Deridda sulla quale ho "lavorato" : La condizione originaria per cui sono in casa mia ospite dell'altro. La domanda che mi pongo: l'altro, l'Altro, Perchè amico? Già bisognerebbe intendersi su"amico". E l'amico non nasconde pur sempre una alterità irraggiungibile inesplicabile, quindi difficile, estranea, ostile. L'amico è il nemico. E che dire allora di Cristo: ama il tuo nemico. Te stesso? E ancora: l'altro non è forse la retroflessione del'attualità del mia figura che transita, l' Evento della mia presente condizione? Se così fosse, ancora:perchè "amico"? Bensì : " Nulla" .